Il tema della didattica a distanza era già arrivato più volte all’attenzione del Ministero dell’Istruzione. L’attuale emergenza sanitaria ha costretto gli istituti scolastici ad affrontare in maniera concreta questa possibilità. Infatti, la didatta online ha rappresentato la risposta all’esigenza di portare avanti i programmi. Ma cosa prevede esattamente questa risposta? Cioè, come si chiude l’anno scolastico 2019/20 per gli studenti delle superiori?
Conseguenze della Didattica Online
Sono molte le persone su cui avrebbe influito pesantemente un blocco totale delle attività. Primi tra tutti gli studenti, anche se sono stati rassicurati dalla promessa di “agevolazioni” per chiudere l’anno in corso. Ciò nondimeno sarebbero stati svantaggiati dalla mancanza di lezioni. All’apertura di settembre per l’anno accademico 2020/21 avrebbero dovuto comunque recuperare tutto. Ammesso comunque che ci saranno le condizioni per una normale ripartenza.
Ancor più preoccupati sono però gli studenti che devono fare l’esame di stato. L’anno scorso, per la prima volta, si era introdotta una nuova modalità d’esame. Sembra che quest’anno si faranno ulteriori cambiamenti, questa volta dettati da un’esigenza esterna come il coronavirus. Oltre ai programmi didattici ridotti, se non pienamente affrontati, le attuali indicazioni prevedono che:
- eliminazione delle prove scritte;
- vi sarà un solo esame, svolto in forma orale;
- all’esame orale potrà e dovrà essere presente un solo testimone;
- l’esame orale vale 40/100 della valutazione totale;
- il restante 60/100 del voto sarà costituito dai crediti accumulati nel triennio.
Per gli studenti rimane l’amarezza del vivere quegli ultimi momenti di scuola superiore circondati dai propri compagni. Magari la notte prima degli esami passata tutti insieme. In situazioni come queste è bene concentrarsi sul lato positivo, quindi sul fatto che una soluzione si è trovata.
E non per caso, ovviamente. Ogni attore del Sistema Istruzione, come ricorda anche il Ministero, si è dedicato al raggiungimento di questo risultato. Dall’impegno di studenti ed insegnanti ad adattarsi, a quello di chi ha permesso in maniera pratica e tecnica la didattica online.
A tal proposito, Develoop ha schierato i suoi esperti informatici per sostenere diversi istituti scolastici. Tra questi vi sono ad esempio il Collegio San Carlo di Milano o il Collegio Villoresi di Monza. Develoop ha creato le piattaforme e gli strumenti necessari alla didattica online nel rispetto delle disposizioni del Ministero dell’Istruzione.
Disposizioni del Ministero per la Didattica Online
Il 2020 ha messo a dura prova tutti i settori. Il sistema didattico spesso non è considerato una priorità tra le emergenze da affrontare in questo periodo. Ciononostante, ha saputo rispondere bene alle difficoltà incontrate dai necessari provvedimenti del Governo. Il Ministero dell’Istruzione ha emesso delle linee guida da seguire, ed ovviamente ogni istituto scolastico si è dovuto conformare alle nuove disposizioni. Develoop ha permesso ai suoi istituti di continuare a svolgere regolarmente il programma didattico.
Per riuscire in questo è stato necessario prima di tutto leggere il comunicato del Ministero. Infatti, il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di informazione, attraverso la nota del 17 Marzo 2020 con oggetto “Emergenza sanitaria da nuovo Coronavirus. Prime indicazioni operative per le attività didattiche a distanza” aveva fornito interessanti spunti di riflessione.
Va da sé che le riflessioni sono state solo un primo e necessario approccio verso il cambiamento vero e proprio delle modalità. La didattica online ha richiesto soprattutto strumenti adatti e capacità di adeguarsi ad essi. Dopo le prime riflessioni ci sono stati due aspetti che sono dovuti andare obbligatoriamente di pari passo:
- da un lato le tecnologie esistenti e quelle sviluppate ad hoc hanno dovuto rispondere alle richieste delle attività da svolgere;
- dall’altro sono state le attività didattiche che hanno dovuto adeguarsi ai limiti dei mezzi a disposizione.
Develoop in questo ha ricevuto riscontri positivi. Ha dimostrato di saper lavorare in sintonia con i docenti e con tempi sorprendentemente veloci per le prestazioni richieste. La più grande soddisfazione, comunque, sono stati i ringraziamenti e i commenti positivi da parte di docenti e alunni.
Introduzione al comunicato del Ministero dell’Istruzione
Per saper intervenire è bene conoscere le regole imposte dall’altro. Allora vediamo più nel dettaglio cosa prevede il comunicato del 17 Marzo 2020 emesso dal Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di informazione.
Inizia con un messaggio bellissimo: la Scuola è un collante sociale e lo deve essere in questo momento in cui “spazialmente” non si è più vicini. Paragona il “fare scuola” con il “fare comunità”, invitando dunque tutti ad abbracciare la didattica a distanza. Chiede a docenti e alunni di condividere questa sfida ed affrontare insieme una situazione imprevista.
Con tono ottimista afferma che si hanno tutti i presupposti per continuare il principio del diritto all’istruzione. Difende e sostiene la didattica a distanza, ribadendo come questa può essere anche l’occasione per interventi sulle criticità più diffuse.
Successivamente pone l’accento sulle energie operative, pubbliche e private, che si sono messe da subito in moto per gestire l’emergenza. Inoltre, enfatizza l’importanza del non escludere nessuno. Ribadisce come alcune realtà siano più tecnologicamente avanzate di altre. Ringrazia per la gara di solidarietà tra le scuole del Paese, tra direttori dei servizi generali e amministrativi, tra dirigenti scolastici e tra gli stessi alunni.
Conclude questa nota introduttiva ricordando un capo saldo di questo periodo:
Perché la lontananza fisica, quando addirittura non l’isolamento, non possono né devono significare abbandono.
Esaminiamo più nel dettaglio i temi trattati dal Ministero circa la didattica a distanza, per offrire chiarimenti e supporto alle istituzioni scolastiche.
Cosa si intende per attività didattica a distanza
Qualsiasi sia il mezzo attraverso cui la didattica si esercita, non cambiano il fine e i principi. Ovvero la costruzione guidata del sapere tramite un’interazione docente-alunno. Anche se nulla potrebbe mai sostituire ciò che avviene in una classe, specifica il Ministero, si tratta comunque di creare un ambiente di apprendimento.
La didattica a distanza riguarda tutto ciò che persegue questo fine in modo diretto o indiretto, immediato o differito. È possibile utilizzare ogni tipo di strumento, piattaforma o web app, purché nel rispetto dei principi fondamentali della didattica. A tal proposito si chiarisce che non può essere considerata “didattica a distanza” il solo assegnamento di compiti. Nemmeno la mera consegna di materiale, come slide o video, se non sono preceduti da una spiegazione dei contenuti. Deve essere prevista, inoltra, la possibilità di chiedere e ricevere chiarimenti dal docente.
Ci devono essere dei momenti di interazione tra studenti e insegnanti. Sono utili a verificare le conoscenze acquisite e soprattutto a confermare la validità dei mezzi adottati.
Si conclude dicendo che, lì dove sia possibile, si deve privilegiare la modalità di classe virtuale.
La questione privacy
Quando si ha a che fare con piattaforme online, la prima parla che viene in mente è “dati”. Sono le informazioni riguardanti studenti e insegnanti. Oltre ai classici vi sono anche registrazioni, file inviati, modalità d’appello ecc.
Il Ministero chiarisce che per finalità didattiche non è obbligatorio richiedere il consenso al trattamento dei dati personali. Piuttosto gli istituti devono “informare” di tale trattamento ai fini della privacy. Questa disposizione deriva dall’ art. 13 e 14 del Regolamento UE 2016/679, volto a:
- garantire che i dati personali degli individui coinvolti siano utilizzati solamente per gli scopi riguardanti l’attività didattica. È assolutamente vietati usarli o cederli a terzi per finalità commerciali.
- consentire di individuare un responsabile dei dati per l’attivazione della modalità di didattica a distanza.
Progettazione delle attività
Il Ministero invita a rimodulare gli obiettivi formativi sulla base delle nuove attuali esigenze. Ogni docente dovrà comunicare al dirigente scolastico quali materiali di studio pensa di adottare e la tipologia di gestione delle interazioni con gli alunni.
È compito del dirigente scolastico stimolare le iniziative in via telematica, nonché il coordinamento dei docenti. Dovrebbe tentare di instaurare un rapporto di team che faciliti le nuove modalità didattiche. Ad esempio, è necessario coordinare il numero di compiti assegnati.Per questo motivo il ruolo del registro elettronico è prezioso.
Per la scuola d’infanzia e secondaria sono prese delle misure aggiuntive. Si pone l’attenzione sull’età dei bambini e dei ragazzi, specificando come l’interazione col docente sia ancor più importante per il loro percorso.
Infine, viene evidenziata la particolarità del dualismo teorico-pratico degli istituti tecnico professionali. Non sempre è possibile svolgere le attività di laboratorio online. In questo caso la didattica a distanza è messa a dura prova. Per tanto si richiede ai docenti di sviluppare un programma teoricoda correlare in un secondo momento alle attività pratiche d’indirizzo.
Alunni con disabilità
Parlando di alunni con disabilità, ci si preoccupa di mantenere il loro piano di istruzione personalizzato. Quest’ultimo è studiato in modo tale da favorirne l’inclusione nel gruppo-classe. Anche la modalità a distanza deve essere volta a favorire questo aspetto. Ai docenti di sostegno è richiesto impegno nel mantenere i rapporti con l’alunno seguito, nonché favorire quelli dello stesso con gli altri docenti. Qualora non sia possibile comunicare direttamente con l’alunno, devono cercare di contattarne la famiglia. In questo modo possono inviare il materiale personalizzato utile a continuare il suo percorso.
Si mantiene l’obbligo di garantire le pari opportunità a tutti gli studenti con disabilità. A tal proposito, è compito del dirigente scolastico assicurarsi che ciascuno studente sia in possesso degli strumenti necessari.
Alunni con condizioni particolari
Il diritto all’istruzione deve essere garantito anche agli alunni ricoverati in ospedale o in cura presso la propria abitazione. Il dirigente scolastico è tenuto a confrontarsi con la direzione sanitaria dell’ospedale presso cui è seguito l’alunno-paziente per capire le possibili modalità da adottare.
La valutazione delle attività didattiche a distanza
Ai fini di realizzare gli obiettivi della didattica anche con le modalità a distanza, è necessaria una valutazione periodica e trasparente. La valutazione deve avere un ruolo di valorizzazione, di approfondimento e consolidamento. Con essa si vuole responsabilizzare gli allievi, ancor di più in questa situazione d’emergenza.
È una doppia conferma: sia del dovere di valutazione dei docenti, che il diritto alla valutazione degli alunni. Le forme, le metodologie e gli strumenti per le valutazioni devono essere approvate dal collegio docenti.
Il Ministero conclude la comunicazione con un messaggio di solidarietà e forza, ricordando come la cultura sia in prima linea nella battaglia che stiamo affrontando.